Ormai consacrato nell'olimpo dei più geniali game designer, Hideo Kojima non manca l'appuntamento con PS3 e sforna un capitolo tutto nuovo di Metal Gear Solid. Ritroviamo così Snake (invecchiato per via della sua bizzarra genetica), Otacon, una nuova FoxHound e Raiden. Quanto di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots è stato mostrato finora è perfettamente in linea con la visione di Kojima della guerra e della politica alla sua base, ma ciò che importa al videogiocatore medio è l'assoluta magnificenza del comparto grafico/sonoro, che in questo caso fa davvero gridare al miracolo. MGS4 riesce a essere fluido, dettagliatissimo, di grandissima atmosfera e al contempo non cerca il realismo estetico assoluto, bensì propone uno stile che è la naturale evoluzione di quello già visto negli episodi precedenti, potenziato all'ennesima potenza per l'occasione. I nuovi nemici che ci troveremo a fronteggiare sono organizzati, hanno nanomacchine nel sangue che ne migliorano le prestazioni e possono contare sul supporto di unità meccaniche da combattimento. Non sarà più una guerra basata sui sensi, ma sui sensori.
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